n.835a: “How green is blue hydrogen?”, Robert W. Howarth, Mark Z. Jacobson

Questo studio, svolto da un autorevole gruppo di ricerca delle Università di Stanford e Cornell, smonta in modo rigoroso e non confutabile la “policy legend” del c.d. “idrogeno blu”.L’idrogeno è spesso visto come un importante vettore energetico in un futuro mondo decarbonizzato. Attualmente, la maggior parte dell’idrogeno è prodotto mediante “steam reforming” del metano (c.d. “idrogeno grigio”), con elevate emissioni di anidride carbonica. Molti propongono di utilizzare la cattura e lo stoccaggio del carbonio per ridurre (“ridurre” non … “eliminare”) queste emissioni, producendo il cosiddetto “idrogeno blu”, presentato come soluzione appunto a “basse emissioni”.Lo studio dimostra che la soluzione non è neppure a “basse emissioni”. I dati attestano che le emissioni di gas serra derivanti dalla produzione di “idrogeno blu” permangono piuttosto elevate, in particolare a causa del rilascio di metano fuggitivo, persino nel caso in cui l’anidride carbonica catturata dovesse essere immagazzinata per sempre e senza dispersioni, ipotesi, questa del carattere definitivo e senza dispersioni, priva di qualsiasi dimostrazione scientifica e pratica. Lo scenario ad “idrogeno blu”, pertanto, è solo in negativo.Ecco perché lo studio conclude che il ricorso all’ “idrogeno blu” non ha alcuna giustificazione su basi climatiche, ossia come via di uscita dall’emergenza climatica.

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/ese3.956

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