Categoria: Stili di vita e cambiamenti climatici

n.47 I mozziconi di sigaretta sono la più grande fonte di inquinamento degli oceani

Quando si parla di lotta all’inquinamento si sentono spesso nominare bottiglie di plastica, cannucce, buste per la spesa… ma sapete qual è il rifiuto che vanta più unità disperse in natura? Si tratta dei mozziconi di sigaretta, derivanti dai 5,5 miliardi di sigarette che gli uomini fumano ogni anno nel mondo. Link: https://www.curioctopus.it/read/18408/i-mozziconi-di-sigaretta-sono-la-piu-grande-fonte-di-inquinamento-degli-oceani

n.46 Nasce la mappa per fare la spesa senza supermercato

Dopo il successo del suo libro “Vivere senza supermercato”, Elena Tioli lancia una nuova iniziativa per supportare la costruzione di un’economia sostenibile, basata su relazioni di fiducia tra produttori e consumatori e su scelte di acquisto responsabili. Link: http://www.italiachecambia.org/2019/04/nasce-mappa-spesa-senza-supermercato

n.44 L’era “fossile” è carica di contraddizioni quotidiane che tutti viviamo e alimentiamo, pur non “vedendole”

“L’era “fossile” è carica di contraddizioni quotidiane che tutti viviamo e alimentiamo, pur non “vedendole”. Una delle più banali ma paradossali è quella della costruzione dello spazio urbano nel rapporto tra mobilità delle persone e mobilità delle cose. Per esempio, in Europa, un’auto è parcheggiata in media per un tempo pari il 92% della sua esistenza: un’auto...

n.42 100 mld di vestiti all’anno per 7 mld di persone. La moda a 9.99€ distrugge il pianeta.

Nel 2015, l’industria della moda ha prodotto 100 miliardi di capi per 7 miliardi di persone, causando un soprannumero di articoli del valore di 4,3 miliardi di dollari. Molto spesso l’invenduto viene bruciato, provocando emissioni di anidride carbonica per 1,35 tonnellate per megawattora, più della combustione del carbone e del gas naturale. Link: https://www.pnas.org/content/116/10/4105

n.41 Changing available energy for extratropical cyclones and associated convection in Northern Hemisphere summer

“La percezione pubblica dei cambiamenti climatici di lungo periodo è condizionata da un fenomeno psicologico di “normalizzazione” delle anomalie climatiche e meteorologiche. A individuarlo è un gruppo di ricercatori nello studio allegato.” Link: https://www.pnas.org/content/116/10/4105