Categoria: Informazioni generali
Per comprendere il fenomeno del “GAP energetico” nelle politiche di c.d. “transizione energetica” fondate sulla logica win-win, si deve tener conto del “secondo principio della termodinamica”, secondo il quale, in un sistema isolato, l’entropia può solo aumentare. https://thebottomup.it/2019/02/26/ambiente-energie-rinnovabili/
“Lo studio appena pubblicato su “BioScience” analizza le denominazioni utilizzate dall’IPCC dell’ONU, per classificare le scale di probabilità e certezza, in tema di previsione dei processi e degli effetti dei cambiamenti climatici, da comunicare ai decisori politici. Dallo studio risulta che le frequenze statistiche dei vocaboli utilizzati dall’IPCC tendono a privilegiare una comunicazione prudente rispetto ai contenuti...
Lo SPEI è un indice di siccità multiscalare basato su dati climatici e può essere utilizzato per determinare l’insorgenza, la durata e l’entità delle condizioni di siccità di una serie di contesti sia naturali che antropizzati. https://spei.csic.es/
L’ultimo “Global Environment Outlook” (il GEO-6), appena pubblicato dall’ONU, consegna una descrizione dello stato del pianeta terra ormai al limite della catastrofe, rispetto agli obiettivi di “sostenibilità” che si dovrebbero garantire e conseguire entro il 2030. Il GEO-6 è stato realizzato grazie al contributo di 250 scienziati, provenienti da 70 paesi, con un lavoro che è durato...
Il “Piano di emergenza climatica” del Club di Roma indirizzato al Parlamento europeo. Al n. 1: “interrompere l’espansione dell’uso dei combustibili fossili e le sovvenzioni ad essi entro il 2020, bloccando qualsiasi investimento nel carbone e in esplorazione e sviluppo di petrolio e gas dopo il 2020, con la liminazione graduale dell’industria dei combustibili fossili entro il...
A partire dal 2015, sono stati generati circa 6300 Mt di rifiuti plastici, di cui solo il 9% è stato riciclato, il 12% è stato incenerito, mentre il 79% è stato accumulato nelle discariche o nell’ambiente naturale, con effetti catastrofici per gli ecosistemi. https://advances.sciencemag.org/content/3/7/e1700782
Già nel 2015, una ricerca dell’University College London e del UK Energy Research Centre evidenziava la necessità di “tenere sotto terra” le ulteriori riserve fossili esistenti, per garantire l’obiettivo di contenimento della temperatura almeno entro i 2°C. https://www.nature.com/articles/nature14016.epdf?referrer_access_token=yCPWpi99S9edti44_h6t9NRgN0jAjWel9jnR3ZoTv0MEzzy4wDRQte5fViQxiPJjJIfgcjxiQpfQtqwAkMQY0DkjoT7_E0MfKeLVGaj1XMMsDzXmRoXz5NBXveE8iDBc
Il sottostante articolo della Camera di Commercio statunitense discute il tema della “necessaria” utilità delle fonti fossili, da mantenere comunque – nonostante i loro impatti climalteranti – al fine di sostenere il benessere di consumo e il fabbisogno energetico del mondo, soprattutto nei paesi più industrializzati. La questione del fabbisogno energetico è reale, ma necessiterebbe di una...
Lo studio qui riportato è di estrema rilevanza. Esso discute il travisamento di alcune “metriche” nella considerazione delle emissioni equivalenti di CO2 degli inquinanti climatici a vita breve, come il metano, ai fini dell’effettivo conseguimento degli obiettivi di mitigazione stabiliti dall’Accordo di Parigi. https://www.nature.com/articles/s41612-018-0026-8
Dopo la conferenza COP24 di Katowice, è emersa una importante questione di “metrica delle emissioni climalteranti”, su cui permangono diverse ambiguità, denunciate da diversi istituti di ricerca, tra cui il Grantham Institute di Londra. In base all’accordo di Parigi, le emissioni e le riduzioni delle emissioni proposte devono essere regolarmente confrontate, sommate e valutate ai fini della...