America. Canada dichiara l’emergenza climatica

Esattamente come già accaduto nel Regno Unito, anche la Camera dei Comuni del Canada ha deciso di dichiarare lo stato di emergenza nazionale legata ai cambiamenti climatici. Il voto è arrivato nella notte di lunedì 17 giugno, su una mozione presentata dal ministro dell’Ambiente Catherine McKenna, che è stata approvata con 186 parlamentari a favore e 63 contrari.

Il ministro McKenna: “La scienza ci impone di agire”

“La scienza – aveva spiegato poco prima della seduta la stessa McKenna – mostra che il Canada si sta scaldando ad una velocità doppia rispetto alla media globale. Inoltre, siamo obbligati a centrare gli impegni assunti a livello internazionale. È per questo che voto a favore della mozione”.

Il riferimento è ad un rapporto scientifico pubblicato nel mese di aprile, che ha valutato l’impatto attuale del riscaldamento globale nella nazione nordamericana. Il documento, curato da un gruppo di 40 esperti, ha parlato di “effetti irreversibili”, di ondate di calore mortali moltiplicate per dieci rispetto ad oggi e di tempeste di intensità estrema se nulla sarà fatto per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra nell’atmosfera.

La mozione descrive quindi i cambiamenti climatici come “una crisi reale, provocata dall’attività umana, i cui impatti si avvertono su ambiente, biodiversità, salute pubblica e economia del Canada”. Il conseguente stato di emergenza “impone come risposta che la nostra nazione centri le promesse di riduzione delle emissioni previste dall’Accordo di Parigi, al fine di limitare la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 1,5 gradi centigradi”.

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