18/07: Faenza dichiara l’emergenza climatica

Il consiglio comunale di Faenza, nella seduta del 18 luglio, ha approvato un ordine del giorno per affrontare l’emergenza climatica così come richiesto dai numerosi ragazzi che nei mesi scorsi hanno dato vita al movimento Fridays for future e alle proteste di piazza per chiedere maggiore attenzione verso la salvaguardia del pianeta. L’ordine del giorno, proposto da Partito Democratico, Articolo 1, La Tua Faenza, L’Altra Faenza, è stato approvato con il sostegno anche di Insieme per Cambiare e del Movimento 5 Stelle, mentre Rinnovare Faenza e Lega hanno deciso di non votare il documento o astenersi.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico;
ad attuare ogni sforzo possibile, in relazione alle competenze del Comune di Faenza, per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C, confermando gli impegni dei sei comuni aderenti all’Unione della Romagna Faentina di:
    ridurre le emissioni di CO2 (e possibilmente di altri gas climalteranti) di almeno il 60% entro il 2030, in particolare mediante una migliore efficienza energetica e un maggiore impiego di fonti di energia rinnovabili e con l’obiettivo di raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050;
    accrescere la resilienza del territorio adattandolo agli effetti del cambiamento climatico;
    condividere la visione, i risultati, l’esperienza e il know-how con le altre autorità locali e regionali dell’UE e oltre i confini dell’Unione attraverso la cooperazione diretta e lo scambio inter pares, in particolare nell’ambito del patto globale dei sindaci;
a dare massima priorità al contrasto al cambiamento climatico garantendo le necessità di base per la sopravvivenza e la rigenerazione degli ecosistemi;
a implementare le misure di contrasto, mitigazione e adattamento, secondo il principio di giustizia climatica, cioè i costi della transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione ma devono essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali;
a intensificare il coinvolgimento attivo di associazioni, cittadini, quartieri ed attività produttive nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro risoluzione;
a intraprendere azioni volte ad anticipare il recepimento della “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”, adottata il 26 marzo 2019 in prima lettura e approvata nella sua versione definitiva il 21 maggio 2019, che pone in particolare l’attenzione sui prodotti di plastica usa e getta;
ad accelerare la partenza, su tutto il territorio faentino, della raccolta differenziata dei rifiuti;
a predisporre annualmente documenti di monitoraggio e verifica delle emissioni di CO2 sul territorio e di produzione di energie rinnovabili, sia sul fronte pubblico che privato, anche tramite la riforestazione urbana, informando periodicamente il Consiglio Comunale in merito ai dati più aggiornati a disposizione, dandone quindi evidenza pubblica e rendendo tali documenti facilmente reperibili;
a sviluppare e sostenere iniziative per favorire l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti urbani, anche lavorativi, sviluppando e integrando la rete di piste ciclabili, favorendo poi anche l’utilizzo dei mezzi pubblici per quelli urbani ed extraurbani;
ad impegnarsi, anche attraverso controlli frequenti, a far rispettare il Decreto Presidente Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari”;
a promuovere, in tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale, iniziative per far conoscere la presente Dichiarazione di Emergenza Climatica, attraverso attività eseguite da associazioni e/o professionisti competenti in materia e con eventuali fondi da individuarsi nel bilancio;
a tenere in forte considerazione la presente dichiarazione di emergenza climatica, gli obiettivi e gli indirizzi qui contenuti per la futura stesura dei documenti di pianificazione (quali PUG, PAESC, ecc);
a farsi parte attiva presso il Governo e la Regione Emilia-Romagna, sollecitando provvedimenti analoghi”.

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