n.852: UNEP: Global Methane Assessment

Sull’analisi costi-benefici del metano.Ridurre in modo drastico le emissioni di metano è il modo più rapido ed efficace per ridurre il tasso di riscaldamento e impedire alla temperatura media globale di superare la barriera di 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.Questa conclusione si legge nel fondamentale Report ONU “Global Methane Assessment”, il quale, per la prima volta, sostiene un’azione rapida per il clima per vincere la corsa climatica di 10 anni al 2030 e limitare il riscaldamento a 1,5°C dal 2050.E’ un documento innovativo, ignorato dai più e non sempre compreso da chi lo ha letto.In sintesi, il Report calcola che le misure di mitigazione sul metano possono ridurre le emissioni delle attività umane del 45% ed evitare quasi 0,3°C di riscaldamento entro il 2040, oltre a evitare pure 255.000 morti premature e 26 milioni di tonnellate di perdite di raccolto in tutto il mondo ogni anno.Che cosa significa dal punto di vista normativo? Significa che, per la prima volta, un’organizzazione internazionale, come l’ONU, applica il parametro dell’art. 3 n.3 dell’UNFCCC al metano: l’analisi costi-benefici climatica su base dei vantaggi mondiali in presenza di danni irreversibili (i famosi “Tipping Points”). In altre parole, per la prima volta, il metano non viene “comparato” con la CO2, come sempre fatto sia dalle Istituzioni che dalle imprese, facendo emergere il “vantaggio” comparato del metano sull’altro gas (in termini di permanenza in atmosfera, perché si tratta comunque di gas climalteranti). Per la prima volta, il metano è comparato al tempo dell’emergenza climatica (il 2030 per il 2050) e all’obiettivo, entro quel tempo, di rendere effettiva la stabilizzazione climatica con una temperatura aumentata di solo +1,5°C, per garantire appunto “vantaggi mondiali” e scongiurare i “Tipping Points”, in conformità con l’art. 3 n.3 dell’UNFCCC. In conclusione, è emersa non la banale comparazione binaria CO2-CH4, tanto cara alle aziende fossili per propagandare i “vantaggi” del metano, bensì la verifica dell’utilità climatica immediata del metano rispetto all’urgenza dell’emergenza climatica, dunque una comparazione tra i “tempi di reazione” del metano sul clima (che sono molto rapidi e molto climalteranti) e il “tempo rimasto” per garantire la stabilizzazione climatica a +1,5°C (che è pochissimo, appunto il 2030 per il 2050).Stando alla formula dell’emergenza climatica, il confronto è reso con t/T (dove t è il “tempo di reazione” del metano sul clima e T è il “tempo rimasto” per la stabilizzazione climatica).Il risultato è che il metano, sul fronte temporale della comparazione t/T, ha “reazioni” immediate pessime sul clima e quindi sul poco tempo rimasto per la sua stabilizzazione (ossia t > T).Non solo, sono poi stati calcolati i danni che tale situazione produce, per cui è stato anche valutato il rischio climatico del metano come pericolo di danno (nella formula di Lenton: R = p x D).Per fare un esempio: ho poco tempo per spegnere un incendio causato dal fattore A; voglio abbandonare A, che ha causato l’incendio; decido di verificare la soluzione B; comparando A con B, in termini di loro qualità intrinseche, B risulta migliore di A; tuttavia, comparando poi B con il poco tempo a disposizione per spegnere l’incendio, constato che B, proprio per quelle qualità intrinseche precedentemente comparate con A, non me lo fa spegnere e provoca comunque quei danni, che speravo di scongiurare eliminando A. In pratica, B, ancorché comparativamente migliore di A (che ha provocato l’incendio e l’emergenza), non solo non risolve ma addirittura mantiene e peggiora la situazione prodotta da A, per ragioni di tempo: non mi fa spegnere l’incendio nel poco “tempo rimasto”.Il “tempo rimasto” è il tertium comparationis della formula di Lenton.Chi di noi ricorrerebbe a B, solo perché “migliore” di A in comparazione binaria, ma non riguardo al tertium del “tempo rimasto”?Il metano, B nel nostro esempio, ne esce sconfitto.D’ora in poi, tutti coloro che vorranno ancora sostenere la leggenda politica del metano come “soluzione”, dovranno confutare la formula di Lenton, l’art. 3 n.3 dell’UNFCCC, e le valutazioni conseguenti fatte dall’ONU.Il “metano dà una mano” se lo si riduce nell’utilizzo, non se lo si incrementa nell’utilizzo.

https://www.unep.org/resources/report/global-methane-assessment-benefits-and-costs-mitigating-methane-emissions

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