n.18:”Il diritto umano al clima implica anche la rivendicazione di relazioni differenti tra esseri umani, luoghi, contesti, altre forme del vivente, in ragione di cosmogonie non antropocentriche.”

Questo vale soprattutto per il “diritto ctonio”, ossia il diritto delle comunità native (o diritto indigeno), il cui (tardivo) riconoscimento a livello internazionale ha comportato anche una rivisitazione della “toponomastica”, negata dalla colonialità del potere/sapere occidentale.
Il blog “Decolonial Atlas” fornisce alcune indicazioni in merito a questo profilo, tutelato anche a livello sovranazionale, per esempio da apposite misure della Unione Africana.

https://decolonialatlas.wordpress.com/tag/toponyms/

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