Regno Unito dichiara l’emergenza climatica, è il primo paese al mondo
Il Regno Unito è la prima nazione ad avere ufficialmente dichiarato un’emergenza climatica. Decine di governi locali in tutto il mondo lo hanno già fatto e molti altri seguiranno l’onda. Che cosa significa e dove è stata dichiarata.
“Non si può risolvere un’emergenza senza trattarla come un’emergenza”. Risuonano ancora una volta come un’eco queste parole, semplici e dirette della giovane attivista Greta Thunberg, quando il primo maggio 2019 il Parlamento del Regno Unito ha dichiarato un’emergenza climatica e ambientale, diventando il primo paese al mondo a farlo.
Il Partito laburista guidato da Jeremy Corbyn ha infatti presentato una mozione per chiedere alla Camera dei Comuni di dichiarare un’emergenza climatica a seguito delle proteste nel paese e in tutto il mondo che chiedono ai governi di agire per evitare che si verifichi una catastrofe climatica, e di farlo in fretta considerando che abbiamo solo poco più di dieci anni, come confermano i dati dell’ultimo rapporto sul clima degli scienziati dell’Ipcc, il Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
“Non c’è tempo da perdere. Stiamo vivendo una crisi climatica che andrà fuori controllo se non prenderemo subito azioni decisive e rapide”, ha commentato Corbyn presentando la mozione, che è stata approvata senza bisogno di una votazione in quanto non ci sono state opposizioni.
Con questa mossa il Parlamento britannico ha presentato, se non un impegno concreto, per lo meno la dimostrazione della volontà di fare fronte comune per contrastare e prevenire la più grande minaccia del nostro tempo. In effetti, questa mozione non obbliga legalmente il governo ad agire, ma chiede di azzerare le emissioni nette entro il 2050 (attualmente l’obiettivo è una diminuzione dell’80 per cento), e di presentare proposte perché il paese raggiunga un’economia senza sprechi e riesca a proteggere e ripristinare l’ambiente.
Tutti questi movimenti sono riusciti a trasformarsi in una chiamata, non alle armi, ma alla coscienza di ognuno per fare capire che le crisi che affliggono clima, ambiente e Pianeta non sono solo numeri e statistiche di previsioni future ma, e soprattutto, stanno già accadendo, anche nel giardino dietro casa. Infatti, come ha commentato la mozione il segretario di Stato per l’ambiente britannico Michael Gove: “Mentre le statistiche possono risultare astratte e le conseguenze lontane, in questo modo possiamo sapere come cittadini e come genitori che la prossima generazione affronterà delle conseguenze se non agiamo ora per combattere i cambiamenti climatici”. “Questo può innescare un’onda di azione dai parlamenti e i governi di tutto il mondo.” -Jeremy Corbyn, leader del Partito laburista.
La speranza è ora che sempre più governi in tutto il mondo seguano l’esempio, e che con le dichiarazioni arrivino presto azioni concrete per la riduzione delle emissioni e la protezione del Pianeta. Sebbene per molti rappresenti solo una mossa simbolica, la dichiarazione dell’emergenza climatica è sicuramente un punto di partenza, perché ammettere l’esistenza di un problema è il primo passo per risolverlo.